domenica 16 ottobre 2011

Lo shopping compulsivo

Avete presente quando incrociate due begli occhi che vi sorridono,e il cuore vi si scioglie come una noce di burro sul pane tostato caldo??..Io mi sento così quando vedo un negozio..! (I love shopping)

Quando abbiamo deciso di creare il blog, abbiamo pensato di dare anche spazio ad articoli di persone competenti che potessero darci delucidazioni su tutti gli argomenti che ci incuriosivano. 
Questo primo articolo è dedicato allo shopping compulsivo e a parlarcene è la psicologa Alessandra Citarella. 



Caratteristica della nostra Società è un diffuso atteggiamento consumistico e l’incoraggiamento all’acquisto alimentando, di conseguenza, falsi bisogni che hanno reso il possesso dell’oggetto la “fonte della felicità.

È difficile segnare il confine tra acquisto normale e patologico; pertanto lo shopping compulsivo rappresenta spesso il risultato dell’intreccio tra una manifestazione del disagio individuale e uno stile di vita proposto e alimentato socialmente, in una società in cui imperia l’acquisto del superfluo.

Lo shopping compulsivo è un disagio psicologico e comportamentale caratterizzato da manifestazioni di vere e proprie crisi d’acquisto, una mania delle spese.

Il soggetto è in preda ad uno stato di tensione che può essere lenita solo cedendo all’impulso d’acquisto. Tale tendenza può compromettere, più o meno seriamente, i diversi ambiti della vita della persona, psicologico, finanziario, lavorativo, relazionale.

Come dicevamo è difficile distinguere l’acquisto patologico da quello normale. Le caratteristiche che contraddistinguono il problema sono un metro utile per riconoscere la presenza di questo disagio.
Criteri per  poter "diagnosticare" la dipendenza da Shopping Compulsivo:
  • Acquisti frequenti in una stessa settimana;
  • Gli acquisti sono per lo più cose inutili e che non hanno alcuna motivazione.
  • La compulsione risponde a un bisogno che non può essere soddisfatto, per cui il mancato acquisto crea crisi d’ ansia e frustrazione;
  • E’ un comportamento nuovo rispetto alle precedenti abitudini.

La maggioranza degli individui affetti da Shopping Compulsivo  è rappresentato da donne, generalmente di classe media (impiegate, insegnanti, segretarie, casalinghe); in questi soggetti un rapporto complicato con lo spendere  può essersi presentato già in adolescenza. Le donne prediligono per l’acquisto oggetti che richiamano l’ “immagine” ( abbigliamento, scarpe, borse, cosmetici, gioielli ecc..); gli uomini per lo più oggetti che rappresentano il "potere" o il "prestigio" (tecnologia, auto, moto, ecc..). Gli oggetti acquistati  quasi sempre perdono il loro fascino subito dopo l’acquisto e non di rado  vengono regalati, mai utilizzati o, addirittura, buttati via.
Questo atteggiamento è spiegabile dal fatto che quasi sempre la riduzione della tensione che precede l’acquisto è seguita da sentimenti di colpa e vergogna, per cui si tende a nascondere agli altri l’oggetto comprato.
La relazione conflittuale con l’oggetto acquistato è conseguenza di sentimenti quali senso di vuoto, tristezza, depressione,  senso di inadeguatezza e, soprattutto, bassa autostima.
Sembra infatti che “l’impulso all’acquisto” sia innescato da sentimenti correlati alla depressione (di entità lieve) come la tristezza, il senso di vuoto, la frustrazione; inoltre le persone “affette” da Shopping Compulsivo avrebbero un’ autostima significativamente più bassa rispetto alla popolazione generale. In quest'ottica l’acquisto compulsivo aumentando, temporaneamente, i sentimenti positivi come l’autostima, la gratificazione, il senso di potere, sia in grado di neutralizzare tali stati. Il ricorso allo shopping compulsivo agirebbe come una dipendenza da sostanze (alcol, droghe) che si auto-rinforza in virtù del temporaneo effetto di "benessere" che regala.      
L’impulso a comprare in alcuni casi, assumere le caratteristiche tipiche di un ossessione, ovvero di un pensiero coercitivo, intrusivo, che assedia continuamente la mente dell'individuo il quale, per liberarsene, mette in atto l’altra faccia della medaglia del disturbo, ovvero la compulsione, che si concretizza nel comprare in maniera incontrollata ed irrazionale. Va sottolineata l’associazione tra Shopping Compulsivo e Disturbi Alimentari, soprattutto Bulimia, che ci rimanda ancora ai sentimenti di bassa autostima, di vuoto, noia, di non accettazione della propria immagine, di conflitti con le figure genitoriali il cui rapporto, specie nella fase adolescenziale, risulta difficoltoso.
In conclusione, e vi rimando all’inizio dell’articolo, va sottolineata l’importanza della società nello stimolare ed invogliare al consumismo più sfrenato promovendo e giustificando di fatto lo Shopping Compulsivo.











  • Dott.ssa Alessandra Citarella psicologa/psicoterapeuta laureata all'Università "La Sapienza" Roma anno 2002 specializzata in Psicoterapia psicoanalitica e psicologia clinica alla Scuola di Specializzazione post lauream SIRPIDI Roma anno 2008
  • Studio privato per contatti citarina76@virgilio.it

    Potete trovare gli articoli di Alessandra anche sulla rivista ''INVETRINA'' http://www.invetrinarivista.it/publ.html

2 commenti:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...